TEATRO


IL GUARDAROBA

MARIANGELA MARTINO


È ora di svegliarsi, suona la sveglia, bisogna vestirsi in fretta e prepararsi per la giornata. Ma cosa succede quando sono gli abiti ad indossare noi? Nuove possibilità si aprono. Gli abiti si trasformano in personaggi che dialogano tra loro e creano nuovi scenari. Fidanzati gelosi e romantici spasimanti prendono vita da giacche e cappelli; canzoni vengono intonate da guanti e calzini; cappotti narrano storie irriverenti. Uno spettacolo per grandi e piccini.



LESSHOME

DANIELE BIANCO, FLORIAN VUILLE

Produzione Grande Giro (CH), coproduzione di Espace Escaute (BE)

Due buffoni, un orbo ed uno storpio, cercano la strada per tornare a casa. Il tempo li ha portati lontani e non ricordano più il cammino. A casa la mamma li aspetta. Forse. Forse si sono solo persi. Per continuare devono mangiare e per mangiare fare soldi e allora si improvvisano musicisti di strada e cantano il loro dolore, la loro rabbia, la nostalgia e l’allegria di essere ancora vivi. Chiedono due spiccioli e ripartono con la loro sedia a rotelle, divenuta carretto, pieno di strumenti abbriccicati, la loro casa. Due personaggi Beckettiani che si fanno molte domande e che non trovano soluzioni ma solo la possibilità di “perdere tempo” qualsiasi cosa succeda.


LA PRINCIPESSA VUOLE...

Parodia in un atto monologato di 
GIANNI BERTOSSA
con MARIETTA JEMMI e NATHAN SCHOCHER (duo Liebestoll)

CON IL CONTRIBUTO DI PGI MOESANO


Nell’ambito del Grin Festival, la sezione PGI Moesano, propone una pièce dallo spunto storico sulla presunta ascesa al successo dell’architetto roveredano del Settecento Gabriel de Gabrieli. Tratta dalla graphic novel “Gabriel de Gabrieli e il Gabrielor” apparsa nell’estate del 2021, l’autore gli dedica questa nuova e divertente trama in un italiano tutto particolare. Infatti, il giullare alla corte degli Ansbach è disperato perché non riesce a divertire l’esigentissima principessa Christiane Charlotte Würtemberg-Winnetal zu Ansbach mentre suo marito, il marchese Wilhelm Friedrich von Brandenburg-Ansbach, si diletta con la musica. Ma finalmente un giorno...

PANIKOMMEDIA

CIRCOPANIKO

Nicolò Toschi, Carlo Coppadoro, Xyomara Campos Lahoz, Monica Rois, Nicolò Antioco Ximenes, Federico Bassi, Clio Gaudenzi, Amedeo Miori


Ti è mai successo di entrare in un condominio giallo, a forma di circo, con un ascensore? A Dante Alighieri sì. Di certo non rincuora scoprire che anche per il sommo, che vanta esperienze surreali di tutto rispetto, non si tratta di un viaggio facile. Nel suo irrequieto vagare incrocerà dottori pazzi, professori esauriti, mamme sole, barboni dimenticati, pigri pantofolai, flamenchere suicide e gioiose drag queen. Tra vividi sogni e velata realtà, si snodano le visioni del nostro medievale amico, visioni musicali lontane, corpi in movimento fin troppo vicini. Non ti illuda il loro profumo di libertà, alla fine non potrai più uscirne! 

La PANIKOMMEDIA è uno spettacolo che unisce circo, comicità e musica dal vivo. La musica dal vivo è il tratto che contraddistingue il Circo Paniko fin dai suoi esordi. I musicisti non finiscono mai di scambiarsi gli strumenti: dal contrabbasso al pianoforte, dalla marimba al sitar indiano, passando per tromboni, sax, trombe e clarinetti...dipingendo per ogni scena un paesaggio sonoro diverso.

STORIE AL TELEFONO

di e con DANIELE BIANCO


Uno strambo personaggio apre la sua grande valigia e ne tira fuori telefoni con le cornette, i fili allungabili, con i tasti numerici e i dischi rotanti. Poi invita grandi e piccini ad accomodarsi e rispondere: dall’altro capo del telefono lui racconta le brevi e specialissime “Favole al Telefono” del sig. Gianni Rodari. Un’istallazione interattiva, dove le fantastiche, delicate, divertenti brevi storie possono essere ascoltate una dopo l’altra senza stancarsi mai. Un’animazione teatrale che accoglie bambine e bambini incuriosendoli con degli oggetti che fanno parte di un immaginario “antico”.


GENEALOGIE CAPRINE

di e con PIERA GIANOTTI 

ASSOCIAZIONE PLIN


Spettacolo di narrazione e teatro del gesto, “Genealogie caprine” narra dei legami famigliari e personali che esistono, si creano e si disfano all’interno di un gregge di capre. Questi legami si intrecciano con altri legami, famigliari, umani che riaffiorano durante il racconto. Dall’ osservazione del gregge scaturiscono riflessioni sul comportamento umano, che generano empatia, alimentano la curiosità e nutrono il filo narrativo. Storie di madri e figlie, sorelle, cugine, amiche e nemiche, storie femminili, perché il gregge è matriarcale. racconti di nascite, vite, peripezie, malattie e morti si trasformano in un intreccio che narra della vita.

IL BOSCO IN VALIGIA

Narrazione con figure di e con SANTUZZA OBERHOLZER

TEATRO DEI FAUNI


C’era una volta una donna che viveva nel bosco, mangiava i suoi frutti e riposava alla sua ombra. D’estate faceva la doccia alla cascata e il bagno nello stagno. D’inverno, quando il vento visitava il bosco coi suoi aghi pungenti, si rifugiava in una grotta. Un giorno si affacciò all’apertura del suo rifugio e si accorse che il bosco era andato via. Mise in fretta le sue storie in una valigia, e partì alla ricerca del bosco. Lungo la strada si ferma a riposare, apre la valigia e i suoi sentimenti trasformati in personaggi, iniziano ad animarsi.